La corsa
Più veloci di tutti, quindi i primi , nell’aggredire il nemico come la vita stessa, nel travolgere tutto in un impeto di giovinezza che anela al nuovo, al meglio.
La prima
compagnia fondata da La Marmora era composta da 174 giovani la cui dote
principale era quella di “correre,saltar fossi,e barricate, salire su alberi e
muraglie, nuotare”.
Sempre di
corsa, anche in parata, piacquero subito alla gente per il loro comportamento
aitante, per la sveltezza con cui si muovevano.
Il primo a
compiacersene fu proprio il re, Carlo Alberto.
Una mattina del
1836 il sovrano passò in rassegna sulla piazza d’armi di Torino la prima
compagnia bersaglieri, poi dopo essersi congedato da La Marmora partì in
carrozza per una gita sulla collina di Superga.
Ma, lì giunto,
si ritrovò di fronte l’ufficiale; stupito, il re si guardò in giro e vide
schierato sul piazzale un reparto in armi.
“Ma io avevo
autorizzato una sola compagnia”, disse con tono di rimprovero.
“E così è stato, maestà”, replicò La Marmora mettendosi sull’attenti, e spiegando al sovrano che i bersaglieri con una marcia a passo di corsa avevano attraversato la campagna ed erano riusciti a precedere la carrozza reale, trainata da sei cavalli.